Regola n°1. La fretta è cattiva consigliera… soprattutto nelle fasi iniziali! |
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Siamo in possesso di una casa (comprata, ereditata o nostra già da tempo) e decidiamo di fare eseguire dei lavori.
É tipico farsi prendere dall'ansia di vedere le maestranze all'opera!
É normale essere impazienti, ma dobbiamo chiarirci bene le idee prima di iniziare dei lavori perché il rischio di non riuscire a comunicare bene intenzioni ed aspettative è molto alto se non abbiamo nitida coscienza di quello che vogliamo.
Prima di iniziare occorre avere le idee molto, molto chiare!
Occorre pensare bene un progetto e occorre farlo in maniera completa, pensando all'organizzazione dello spazio e alla disposizione degli arredi, se possibile con l'appoggio di un professionista abile nel suo mestiere che ci aiuti a vedere da diverse angolazioni le potenzialità/opportunità che la nostra casa potrebbe offrire.
Ogni settimana “persa” in progettazione ne vale almeno tre risparmiate in fase esecutiva!
E credetemi perché è proprio vero: il progetto deve essere interiorizzato, occorre sentirlo proprio, altrimenti procederete a tentoni, in ansia, terrorizzati di essere in procinto di commettere errori imperdonabili...
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Regola n°2. I cambiamenti di idea costano cari. |
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Piccoli cambiamenti di rotta si possono sempre affrontare con successo ma continui ripensamenti con le squadre già al lavoro in cantiere possono essere fonte di gravi diseconomie in termini di tempo e denaro.
Tornare sui passi già compiuti demolendo un lavoro già svolto e proponendo spesso nuove lavorazioni è sicuramente uno spreco di risorse, l'impresa chiederà un rimborso e in più, per eseguire le nuove lavorazioni, sarà necessario del tempo.
Come se non bastasse a volte si perdono di vista alcuni dettagli perché le modifiche in corsa rischiano di non avere la stessa lucidità e globalità di visione che si poteva avere nella fase di studio iniziale in cui, a mente fredda, si cerca di tenere conto di tutto!
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Regola n°3. Tempi giusti o prendersi un margine? |
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Sarà il vostro segreto! Non ditelo a chi vi esegue i lavori ma tenetevi un margine di sicurezza (per evitare di avere dato disdetta al padrone di casa dove siete in affitto o aver venduto con termini troppo stretti la casa che attualmente abitate, ecc, ecc...) perché può capitare che il Comune tardi con un permesso o che sorgano situazioni impreviste ed è meglio non farsi cogliere impreparati.
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Regola n°4. Per ottenere risultati di eccellenza occorre la partecipazione di tutti
a partire dalla Committenza! |
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La ristrutturazione è un impegno anche per chi commissiona i lavori! É necessario fare uno sforzo per capire l'impostazione del progetto, per valutare aspetti che possono a prima vista sembrare noiosi ma che sono fondamentali per il buon esito del lavoro: tempi - costi - livello delle finiture.
Per esempio, un punto cruciale che spesso non si ha voglia di affrontare nel dettaglio, dedicandoci il giusto tempo, è il progetto per il posizionamento dei punti luce dell'impianto elettrico: per farlo bene occorre perdere un sacco di tempo a pensare come si disporranno gli arredi e ad altri aspetti determinanti per cui spesso si tende a rimandare o, per superficialità, a sottovalutare questa lavorazione che non a caso è uno dei temi critici di ogni ristrutturazione!
Impegnarsi per non rimandare mai troppo a lungo le decisioni e cercare di anticipare più possibile il lavoro di impostazione, questa è una regola davvero fondamentale.
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Regola n°5. Serve un esperto per ogni caso specifico. |
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É spesso consuetudine decidere insieme all'artigiano incaricato dell'esecuzione del lavoro la possibilità di eseguire un determinato tipo di lavorazione che dentro di noi, anche se non siamo degli esperti, sappiamo essere in qualche modo delicata...
Un esempio?
Domanda fatta al muratore: “Senta ma al posto di questo muro così spesso e ingombrante (muro portante, piano primo, palazzo d'epoca, spessore muro = un metro) non possiamo realizzare un bagnetto di servizio??
Il rischio è di sentirsi dire di sì! E poi si legge di palazzi che crollano...
Queste domande bisognerebbe porle ad un ingegnere strutturalista o a qualcuno che abbia il buonsenso di suggerire di rivolgersi a tale professionista.
Gli esempi possono essere davvero numerosi ma il senso finale del discorso sempre lo stesso: cercate le risposte da un tecnico specializzato nella materia.
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Regola n°6. Avere un buon capitolato. |
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É la base di partenza: si tratta della descrizione tecnica e particolareggiata del lavoro da svolgere.
Per ottenere dei buoni preventivi, ci sono alcuni criteri fondamentali che è obbligatorio rispettare: devo avere bene chiaro in mente cosa voglio ottenere e devo chiedere a tutti la stessa cosa, altrimenti rischio di ottenere molti preventivi ma non poterli paragonare tra loro.
La scena classica vede il cliente fare un giro per la casa con il muratore: “in questa stanza voglio questo, in quella voglio quello... ecc...”. Poi di volta in volta a uno si dice una cosa a un altro qualcos'altro... Per non parlare di cosa viene recepito dall'altra parte che può variare da soggetto a soggetto... e se poi i preventivi presentano differenze anche notevoli... che strano!?!
É fondamentale che la descrizione sia quanto più possibile completa e priva di omissioni, specificando cosa si vuole, la quantità e le modalità di esecuzione altrimenti facilmente saranno avanzate numerose richieste di varianti in corso d'opera, sempre tanto sgradite quanto onerose.
E soprattutto basta con le promesse verbali: “mi ha detto che ha contato proprio tutto, meno male!!”
Ma cosa vuol dire tutto? Tutto cosa? Non facciamoci più prendere in giro...
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Regola n°7. Rispettare l'ordine di lavorazione. |
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A volte capita di insistere per fare procedere i lavori in tempi più brevi...
Occorre distinguere, perché si rischia di far eseguire lavorazioni inutili che dovranno essere successivamente ripetute!
Certe esecuzioni devono rispettare una sequenza logica e non possono essere eseguite contemporaneamente o prima di altre... un esempio su tutti: non serve fare decorare prima di
avere finito altre lavorazioni che poi faranno polveri o comunque sporcheranno i muri!
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Regola n°8. Avere un'unica figura di riferimento... che sia un tecnico competente. |
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Chi ha già avuto esperienza capirà subito a cosa mi riferisco.
Le squadre all'opera sono come minimo tre: muratore, idraulico, elettricista... poi ci sono sempre in agguato il decoratore, il palchettista, il falegname, il fabbro, il vetraio, ecc, ecc... ognuno con il suo modo di lavorare, di comunicare di organizzarsi... ognuno con una competenza specifica che inizia dove finisce il lavoro di chi lo precede e finisce dove
qualcun'altro dovrà iniziare il proprio...
É oggettivamente molto difficile rapportarsi con tutte queste figure, farle andare d'accordo e non "farsi prendere in mezzo"... un esempio?
Il decoratore che chiede un rimborso perché il muratore non ha fatto i muri lisci come un tavolo da biliardo... "non ha stuccato lì e adesso devo farlo io!... chi paga??" Spesso si tratta di argomenti pretestuosi ma come distinguerli?
E poi tutti i problemi di coordinamento, ecc...
Avere una sola figura competente con cui parlare e che svolga il ruolo di interfaccia con tutti gli specialisti all'opera è spesso un contributo di grande valore al buon esito del lavoro e si ripaga risparmiandoci ore di discussioni, lamentele, infondate pretese di rimborsi (a volte molto difficili da respingere), ecc...
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Regola n°9. Risparmiare sui materiali ha senso fino ad un certo punto. |
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Sento a volte qualcuno che si vanta di avere trovato in un remoto magazzino una piastrella di costo irrisorio... che affarone!!
Avete mai riflettuto su quanto costa realizzare il nuovo sottofondo e posare in opera la piastrella??
E che aspettativa di durata abbiamo per un simile lavoro?
Deve poter resistere per 10 anni? 20? o più ancora?
I pochi euro risparmiati sono ben poca cosa se la piastrella medesima dovesse rivelarsi di pessima fattura (guarda caso...) ed essere imbarcata oppure scheggiarsi facilmente o rigarsi, o altro ancora... dov'è finito il risparmio se a distanza di pochi anni sarà necessario rifare il pavimento??? (e a quel punto di solito si finisce per comprare la piastrella più cara "perché di questi problemi ne ho avuto basta!!").
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Regola n°10. Avete un budget? Dichiaratelo! |
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A volte si fa molto prima... ovvero se non ho idea di quanto possa costare fare un lavoro e comprare i materiali necessari per eseguirlo si rischia di portare inutilmente avanti lavoro di progettazione e preparazione che poi non potrà mai essere messo in pratica.
In questo caso è meglio giocare a carte scoperte perché anche i "progetti inutili" hanno un costo!
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Regola n°11. Progettazione esecutiva. |
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Impianti, piastrellature, arredi, e qualunque altra lavorazione richieda l'esecuzione completa di dettagli particolari.
Fondamentale per stabilire in modo certo le caratteristiche e l'aspetto finale delle lavorazioni da svolgere.
Meglio evitate gli accordi verbali basati su una stretta di mano in cui ciascuna parte si convince di essere stata chiara e porta avanti quello che ha inteso, fino a quando si scopre – di solito troppo tardi – che il risultato finale non era quello atteso... e così iniziano le discussioni, di solito con le parole: "ma non si era detto di fare... ???"
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Regola n°12. Siamo tutti architetti! |
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Per associazione viene in mente la famosa frase "in Italia siamo tutti allenatori di calcio".
Ma in realtà siamo anche architetti e, per dirla tutta anche un po' impresari perché no?
É bello andare in cantiere e dare disposizioni, come resistere? "del resto è casa mia!!".
Ma così si corre il rischio di fare eseguire lavorazioni errate o di contraddirsi con la figura professionale che controlla il cantiere e creare confusione o peggio ancora di dare pretesto a qualche operatore che, per coprire un errore, sosterrà "me lo ha detto il proprietario!".
Certe cose sono difficili anche per chi ha studiato per fare questo mestiere ed ha anni di esperienza sulle spalle, occorre un po' di umiltà quando ci si accosta a tematiche di cui non si ha conoscenza approfondita ed è sempre meglio confrontarsi con chi coordina e segue i lavori per essere sicuri di non commettere ingenuità e di seguire una linea comune e condivisa.
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